Emanuele Anselmi, 2C
Mi rivolgo ai responsabili di questa guerra, non solo a Putin, ma a tutti coloro che la vogliono e a quanti non fanno niente affinché tacciano le armi.
La guerra non è mai una soluzione alle controversie, essa è distruzione e morte e dovunque vinca la morte, non si potrà mai costruire nulla di buono.
Sono solo un ragazzo e non conosco le dinamiche e gli equilibri che sono saltati portando alla situazione attuale, ma sono convinto che le motivazioni che vi spingono ad agire in questo modo non contemplano il rispetto della persona umana. Sento tanti discorsi più grandi di me, sento parlare di sanzioni, di blocchi aerei, di cittadini russi esclusi dalle olimpiadi o da altre manifestazioni, ma ai miei occhi di ragazzo appaiono come provocazioni insufficienti. Nella mia mente scorrono le immagini delle case distrutte, mentre io me ne sto al calduccio nella sicurezza della mia casa. Il mio cuore si stringe al pensiero di tanti miei coetanei che non hanno più un luogo sicuro dove stare, una scuola, una famiglia.
Miei cari signori, siete tanti e non siete tutti e solo russi. Una guerra non la può fare un uomo solo, non ci riuscirebbe. Tra voi ci sono tutti coloro che dalla guerra ci guadagnano, coloro che fabbricano e vendono armi, ci sono sicuramente tanti capi di stato che hanno interessi economici e la pace non la vogliono veramente.
Vi prego di mettere al centro di tutte le vostre decisioni l’essere umano e non il vostro orgoglio e i vostri interessi, di guardare negli occhi i vostri figli e di vedere in essi quelli di tutti i bambini a cui è stata tolta la serenità della quotidianità e forse anche il futuro. Guardate negli occhi le vostre mogli e cogliete la disperazione di tante mogli e madri piegate dalla follia di una guerra senza senso.
Guardate e meditate, guardate e fate un passo indietro, ricordatevi dell’uomo e allora sì che sarete dei vincitori!