La redazione de L’Eco della scuola a Modena per il Future Education Journalism

di Angelica Bove, redazione

Il percorso FEJ (Future Education Journalism) è stato promosso Wonderful Education e DIG festival per imparare a raccontare attraverso linguistica, educazione mediale, videomaking e giornalismo investigativo”, un’iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione.

redazione a Modena

L’evento conclusivo si è svolto il 27 maggio scorso presso la sede FEM di Modena. Protagonisti della giornata sono stati gli studenti, accompagnati dai loro docenti, che hanno presentato il lavoro realizzato durante i mesi trascorsi tra lezioni, attività e approfondimenti. Ad ogni proiezione è seguita una riflessione da parte di un regista, un giornalista e un’umanista digitale, che hanno dato la disponibilità a vivere insieme l’evento di chiusura del progetto Future Education Journalism.

Anche la nostra scuola è stata presente con una delegazione del giornale scolastico “L’Eco della scuola” composta da sette ragazzi accompagnati dal Prof. Luigi Sparapano.

Durante il lungo e atteso viaggio in treno, eravamo sempre più emozionati e abbiamo deciso di iniziare ad organizzare la presentazione della nostra inchiesta. Dopo molte ore di viaggio, siamo arrivati a Modena e dopo aver lasciato i nostri bagagli in Hotel, abbiamo fatto una piccola passeggiata nel centro della città, visitando l’altissima Torre Ghirlandina, la quale ci ha molto incuriosito per la sua storia.

La mattina seguente, molto presto, siamo scesi subito dalla nostre camere e abbiamo incontrato anche altri gruppi di studenti con i rispettivi professori che avrebbero dovuto presentare le loro inchieste o interviste. Poco dopo esserci conosciuti meglio, ci siamo incamminati per la struttura di FEJ (Future Education Journalism).

Arrivati nella grande struttura, anticamente l’ospedale di Modena, abbiamo aspettato l’avvio della diretta e l’arrivo degli esperti del settore alla creazione di inchieste. Intanto, si è svolta l’accoglienza negli spazi FEM, i saluti istituzionali da parte della Direttrice FEM e dal Presidente dell’Associazione DIG. Successivamente è iniziata l’apertura dell’evento, presentando gli esperti e le scuole, sia in presenza che a distanza.

Abbiamo presentato anche noi il nostro lavoro, intitolato “Dal plesso bianco al plesso Bello” ed io e i miei compagni abbiamo raccontato in breve il tema, l’argomento affrontato e la struttura della video-inchiesta. Dopo aver terminato il nostro intervento e proiettato quest’ultimo per qualche minuto, la parola è passata agli esperti per dei consigli o riflessioni sul lavoro svolto. Ci hanno riferito che il nostro lavoro è stato svolto in maniera molto precisa e dettagliata, è stato molto interessante e li ha incuriositi particolarmente. Inoltre ci hanno anche consigliato di non usare le dissolvenze tra una scena e l’altra.

Dopo aver terminato tutte le presentazioni, ci siamo spostati negli studi FEM, in cui abbiamo iniziato il laboratorio. Il presidente dell’Associazione ci ha presentato la struttura di uno storyboard e spiegato le varie funzioni delle app o social utilizzati quotidianamente dagli adolescenti. Successivamente ci siamo divisi in gruppi e ogni capogruppo doveva presentare un social. Purtroppo, non siamo riusciti a terminare il laboratorio, poiché dovevamo tornare in stazione.

In conclusione, ritengo che questa esperienza, complementare al Poc scolastico “Osservo, rifletto e scrivo: il giornale scolastico…” , sia stata un’opportunità molto importante e significativa per noi ragazzi, poiché ci ha aperto le porte per un futuro giornalistico e ha messo alla prova le nostre capacità dal punto di vista tecnologico. Inoltre i consigli e i suggerimenti degli esperti dell’associazione FEM e DIG ci hanno aiutato a migliorare sia dal punto di vista personale che laboratoriale. Dialogare con questi ultimi ci ha permesso di superare la nostra timidezza, confrontando i nostri pensieri e opinioni e soprattutto di vivere un’esperienza indimenticabile che porteremo sempre nei nostri ricordi più cari.

 

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