I pericoli sul lavoro nel periodo del coronavirus 

Durante questi mesi i mestieri diventano sempre più pericolosi. I rischi dati dai contagi diventano sempre più critici e frequenti con il crescere dei contagi e la nascita delle varianti di questo virus. 

pandemia

Nell’ultimo anno molti mestieri stanno diventando fonte di contagio e con la costante crescita di coloro che sono stati infettati dal covid-19 il mondo del lavoro sta subendo critici danni. Coloro che lavorano nel campo medico e commerciale stanno avendo gravi problemi. 

Pandemia, DPI, rischio biologico. Sono queste le parole che hanno riempito giornali e servizi in tv nell’ultimo anno. Inevitabilmente sono entrate nella nostra testa e ne abbiamo conosciuto il significato. Adesso sono parte di noi, del nostro bagaglio culturale e delle nostre vite. Così come noi facciamo parte di questo momento storico, ne siamo entrati a far parte con la forza.  

È cambiata la nostra routine, le nostre abitudini. è cambiata la scuola. Tutta questa evoluzione ha spostato i riflettori sull’essenziale, su ciò che conta davvero. Tante tematiche, prima sempre in ombra, adesso si spostando al centro dell’interesse di tutti noi. L’argomento centrale è senza ombra di dubbio la salute che inevitabilmente ha portato in luce tante figure lavorative che hanno lottato e lo fanno ancora, al fine di garantirla a tutti noi. Sono le professioni sanitarie: medici, infermieri, operatori scientifici e promotori delle nuove tecnologie farmaceutiche e medicali. Persone a continuo contatto col pericolo covid, esposte costantemente a rischio biologico. Non solo. esiste un altro rischio, anche questo subdolo e silenzioso, a cui le professioni sanitarie sono esposte: quello di burn out. Questa parola può essere sfuggita a molti tra le tante brutte notizie ricevute dalla tv. Eppure, se ci concentriamo, ci ricorderemo di immagini davvero tristi come l’infermiera crollata, stremata, sulla sua scrivania. Ricorderemo le testate che hanno parlato del suicidio di medici e infermieri che non hanno retto al dolore per la perdita di essere umani disperati e soli. Questo è il burn out: un lento logorio delle condizioni psichiche e fisiche che conduce all’esaurimento, all’incendio della propria persona.  

“Con la paura costante di essere contagiati, sempre con disinfettanti a portata di mano e mascherine ben fissate sul volto”. Queste le parole di Francesco Vasco, responsabile tecnico di un’importante azienda che opera nel settore delle apparecchiature elettro-medicali a Bari, azienda specializzata nella produzione di macchine elettromedicali. Il sig. Francesco continua con queste affermazioni: “pensiamo alla nostra famiglia, ai figli e viviamo con il timore di portare in casa il virus. Non si lavora tranquilli, eppure si cerca di farsi forza, attenendosi scrupolosamente alle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro”. Gli chiediamo quali sono le norme principali e lui risponde “Usare sempre la mascherina. Disinfezione delle mani a intervalli brevi, distanza di sicurezza. Guanti e camice quando si entra a contatto con pazienti in visita durante una demo delle nostre apparecchiature”. E aggiunge: “L’utilizzo dei DPI, dispositivi di protezione individuale, è ciò che ci consente di lavorare con tutela”.  

Il sig. Francesco ha continuato poi a descrivere la situazione negli studi medici e negli ospedali: “C’è ansia e timore in ogni ambiente, è cambiato il modo di lavorare, di visitare i pazienti. Si ha paura del contatto, anche minimo”. E racconta “mi è capitato di far coraggio, purtroppo con le sole parole, a medici molto preoccupati, che combattono quotidianamente col pericolo e a volte, crollano. Sono esseri umani”. 

Con la consapevolezza che ci sono altri essere umani che lottano per noi, esprimiamo il nostro grazie, che possa essere uno stimolo per tenere duro, per far forza a tutti coloro che ci aiutano negli ospedali, perché c’è tanto bisogno di questi eroi. 

Paolo Vasco 1F, redazione

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