di Annalisa Caldarola, 3B
Cara Amelia, il tuo sorriso mi affascina.
Mi affascina per la sua bellezza, per la sua sincerità e per il suo coraggio.
Sì, è brutto sentirlo dire, eppure lo sappiamo che adesso lì, per voi, è solo un ricordo il sorriso.
Sei sicuramente una bambina che ha dovuto lasciare tutto: una casa, dei giochi, degli amici, qualche familiare e anche la propria vita normale.
Sì, purtroppo è così: voi, chiusi dentro ai bunker, avete perso la vostra libertà, dignità e spensieratezza. Davvero trovo che questo faccia venire i brividi.
Ancora mi domando come sia possibile che l’uomo, che dovrebbe contribuire al benessere degli altri simili, al contrario, scateni una guerra con dei bombardamenti che distruggono un’intera popolazione.
Tu, con il tuo canto, mi hai davvero commossa perché la tua voce è la dimostrazione della potenza che hanno i bambini; non una potenza che è sinonimo di violenza, bensì una potenza che simboleggia la vostra grande capacità di trasmettere agli altri la forza di andare avanti.
Io ti assicuro che soffro assieme a te, assieme a tutti coloro che in questo momento stanno passando la tua stessa situazione, perché non c’è niente di peggio che non poter vivere la vita che ci è stata donata.
Guardandoti rifletto sul fatto che sono davvero fortunata ad avere una casa e una famiglia vicino a me, perché mai avrei immaginato che potesse accadere di nuovo, come in passato, che qualcuno mirasse a togliere questi beni preziosi ad altre persone.
Grazie per il messaggio che trasmetti con la tua meravigliosa voce. Ti auguro di restare sempre così forte e coraggiosa come dimostri di esserlo in questa situazione.
Ti vorrei abbracciare forte.
Annalisa Caldarola
(foto e video dal web)
Immagine presa da: Informazione.it