2 Marzo: giornata di preghiera e digiuno per sentirci più vicini ai nostri fratelli e sorelle ucraini

Carmen Ottombrini, 2C redazione

Carro armato

La notte tra il 23 e il 24 Febbraio è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina di cui si parlava tanto nei giorni precedenti.

Ancora oggi nel 2022, dopo aver capito quanto disagio porti una guerra in tutto il mondo, pensiamo che il modo migliore per risolvere i problemi sia iniziare un conflitto armato. L’Ucraina e la Russia facevano parte dell’ex Unione Sovietica, blocco contrapposto ai Paesi dell’Alleanza Atlantica. Tuttavia, era già da un po’di tempo che l’Ucraina voleva entrare a far parte non solo dell’UE ma anche della Nato. Questa notizia ha quasi “sconvolto” il presidente russo Vladimir Putin che ha deciso di dare inizio alla guerra pur di impedire all’Ucraina di raggiungere il suo scopo. È stata una notizia sconvolgente quella degli ultimi giorni. Nessuno avrebbe mai pensato si sarebbe spinto a tanto. Si è cercato e si sta cercando di mettere fine ad uno scenario che sta facendo tanto male a tutti quegli ucraini che non hanno fatto nulla di così terribile per meritarsi tutto ciò. Persino la popolazione russa si é ribellata contro un comportamento del genere che non ha mai visto un vincitore o un perdente dato che tutti i paesi coinvolti perdono sempre qualcosa che non si può più recuperare. Molte sono le scene strazianti che navigano sul web, in particolare tutti parlano del carro armato che passa su una macchina di un ucraino che per miracolo è ancora vivo. Anche Papa Francesco è intervenuto facendo un appello a tutti coloro che stanno soffrendo: anziani, bambini, mamme… e “trasformando” il 2 Marzo, mercoledì delle ceneri, in un giorno di preghiera e digiuno per sentirci più vicini ai nostri fratelli e sorelle che stanno morendo o rischiano la morte, con la speranza che giunga a buon fine l’ incontro tra le delegazioni diplomatiche di Russia e Ucraina per tentare di risolvere il conflitto.

Tutto il mondo si sta impegnando per mettere fine definitivamente alle guerre che sono state sempre e solo una sconfitta per l’umanità.

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