Le quarantane di Ruvo di Puglia

Quarantana di Piazza Bovio

Di Giusy Cipriani ed Emanuela Colaprice, redazione.

Cosa sono le quarantane? La quarantana è un fantoccio di stoffa dalle sembianze di una vecchia donna vestita di nero. È considerata la moglie di carnevale. La vecchia in gramaglie viene posta a penzoloni per le vie del paese a partire da mezzanotte del martedì grasso. La quarantana ha in genere in mano un’arancia con conficcate sette penne di gallina, un fusto e un ombrello con anche una borsa. Su diversi incroci della città pendono le quarantane: corso Carafa-corso Gramsci,  sede Pro-loco, Piazza Matteotti, piazza Dante. Quest’anno ce n’è una non appesa in aria, ma attaccata al muro, su via Imbriani.
Secondo alcuni conoscitori di tradizioni locali, le quarantane derivano dagli antichi riti greci, infatti risalgono al culto di Dionisio, “dio della fertilità”.
Con il passare del tempo questi riti si sono fusi con le tradizioni carnevalesche. Essa è un simbolo popolare della quaresima, segno di penitenza. Infatti durante la quaresima si dovrebbe fare un pasto al giorno e gesti di penitenza. Inoltre i venerdì della quaresima sono giorni di astinenza dalla carne e da cibi ricercati o costosi.
Il fantoccio fa una brutta fine nel giorno di Pasqua. Quando passa la processione di Gesù Risorto, la quarantana viene fatta esplodere e la sua esplosione rappresenta ancora tutt’oggi la vittoria della vita sulla  morte, la fine di una vita di stenti e sacrifici e il passaggio dall’inverno alla primavera.

Quarantana realizzata da un nostro alunno, V.Aruanno (foto: L.Sparapano)

 

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