Cari bambini ucraini, sperate e non mollate!

di Serena Paparella, 1E

Cari bambini ucraini, se state leggendo questa lettera, significa che sino ad oggi siete stati coraggiosi. Non so come fate a sopportare tutto questo eppure siete bambini, non so come fate a lasciare i vostri papà e le vostre mamme e soprattutto non so come fate a resistere. Io personalmente non ci sarei mai riuscita, ma di certo se avessi dovuto farlo, l’avrei fatto.

papà ucraino

Questa lettera in particolare è destinata a quella bambina/bambino che sta abbracciando il suo papà pronto per lasciare non solo la bambina/bambino ma anche sua moglie. Credo che non ci sia cosa più triste al mondo che lasciare i propri famigliari, soprattutto i propri genitori. Un altra cosa che vorrei dirgli è quella di resistere, perché prima o poi tutto finirà e tutti noi siamo pronti ad aiutare chiunque.

Vorrei tanto incontrarvi dal vivo e augurarvi buona fortuna, e credo che prima o poi sarà possibile. Una cosa che spero e che il papà di quella bambina/bambino in foto possa rincontrarsi con lei/lui è questo lo spero anche per la bambina/bambino. Vorrei dedicarvi una frase: “SPERATE MA NON MOLLATE”.

 

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