Domenico Del Vecchio, redazione
“Mamma mia!”. Appena sono entrato in quel mondo gli occhi mi sono usciti fuori dalle orbite. Ero nello studio della TGR Puglia assieme al prof. Sparapano, alla prof. Leone e ai miei compagni del PON “Osservo, rifletto e scrivo” e ad alcuni tecnici che ci stavano accompagnando alla visita guidata nella sede della Rai.
Eravamo veramente emozionati quando abbiamo intuito che ci stavamo dirigendo nello studio della Rai e appena siamo entrati sono nati dei: “Oh mamma mia!”, “No vabbè! Non ci credo!”, “Oddio!”.
Lo studio della TGR Puglia ai nostri occhi ci appare in una diversa maniera che agli occhi di registi o giornalisti. Infatti dalla televisione si vede solo uno studio pieno di colori vivaci con un tavolino bianco, ma dalla televisione non si vede la parte dove ci sono tutti i registi o dove c’è lo schermo verde!
Nella parte a noi sconosciuta ci sono tre telecamere che vengono attivate o disattivate dalla regia.
Hanno fatto andare tre persone tra cui me alle telecamere, altri sono rimasti seduti dietro al tavolo bianco e si sono fatti una breve intervista e altri ancora in regia.
Io non sono stato in regia perciò queste sono le parole della mia amica Emanuela Colaprice: “C’erano sei postazioni e ognuno di noi aveva il proprio compito: mettere la sigla, gestire il volume, gestire lo schermo verde…”.
Con i compiti assegnati abbiamo, quindi, simulato un’edizione del tgr.
Al termine nessuno di noi se ne voleva andare però tutte le cose belle della vita durano poco. Mi sentivo un regista professionista stando lì dentro e ho fatto una promessa: “Ci tornerò anche in futuro!”.
È stata sicuramente un’esperienza che custodirò gelosamente e con cura nel cassetto dei miei tanti bei ricordi.