di Lorelay Campanale, Diana Visicchio, redazione
Dopo due anni di interruzione causata dalla pandemia, le sedi regionali Rai hanno riaperto le porte agli studenti e alle studentesse di tutte le età.
#Raiporteaperte: perché la Rai ha attivato questo progetto? Come è possibile leggere dal sito web della Rai, nella sezione dedicata a tale progetto, “la finalità è quella di far conoscere le tante professionalità che costituiscono il vasto universo della Radio e della TV. L’obiettivo è quello di raccontare il prodotto ‘dietro le quinte’, valorizzare l’attività e la professionalità dell’Azienda al fine di incuriosire, interessare e coinvolgere il pubblico giovane, avvicinare gli studenti alle professioni della Radio e della TV”.
E noi alunne e alunni del modulo POC “Osservo, rifletto e scrivo: il giornale della scuola” abbiamo avuto la fortuna di parteciparvi con tanto entusiasmo e interesse.
Ad accoglierci e guidarci in questo percorso di conoscenza sono stati il tutor accompagnatore, il Dott. Maurizio Brunialti, e il Direttore della sede Rai di Bari, il Dott. Luigi Orsi che ringraziamo per la loro disponibilità.
Per qualche ora ci siamo sentiti protagonisti attivi di un mondo complesso e affascinante quale quello del giornalismo in tutti i suoi aspetti (radiofonico, televisivo, web).
La giornata del 4 aprile scorso, nella sede Rai di Bari, è iniziata alle ore 9.30 con i controlli di rito. Dopo l’appello, il nostro tutor accompagnatore ci ha condotti nella sala conferenze dove il Direttore Luigi Orsi ci ha parlato dell’azienda RAI definendola “un servizio pubblico diretto a soddisfare le esigenze della collettività con degli obblighi da rispettare: erogazione a tutti gli utenti e garanzia di qualità. In particolare, trattandosi del mondo dell’informazione, essa deve rispondere ai criteri di imparzialità, completezza, obiettività, equilibrio e pluralismo”.
A questa interessante premessa, è seguita la visita nei laboratori dell’informazione. Tanti sono stati i momenti emozionanti: dalla registrazione di file audio, alla ‘messa in onda’ di brevi interviste, ai consigli dalla regia.
Abbiamo potuto constatare che dietro tutto questo ci sono veri professionisti che ci assicurano un diritto fondamentale che è quello di “essere informati” su ciò che accade intorno a noi e ciò che ci ha colpito è la velocità con cui riescono a organizzare un telegiornale o un radiogiornale.
Tra le tante persone incontrate nel corso di questa visita, ci è rimasto impresso il tecnico del montaggio audio e video, Antonio de Pinto, che ci ha istruito su alcuni software utilizzati nel suo lavoro. Da bravi giornalisti, ci è venuto spontaneo chiedergli quanti anni avesse e con nostra sorpresa ci ha detto di avere 26 anni e che lavora in RAI già da quattro anni; ci ha poi parlato del suo percorso di studi che gli ha permesso di trasformare la sua passione in una professione.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro qualcuno di noi possa far tesoro di questa esperienza e farla diventare un’opportunità di lavoro.