Il giorno mercoledì 8 maggio, alle 19,30 è stato presentato il progetto per la riqualificazione urbana dell’area comunale compresa tra via Mameli e via Oberdan. L’incontro si è tenuto nel salone parrocchiale della chiesa di S. Lucia ed è stato presentato ai residenti dal parroco Don Fabio Tricarico e presieduto dal sindaco di Ruvo prof. Pasquale Chieco. Si tratta di un’operazione tra un privato, cioè l’impresa che attualmente sta edificando nella zona, e il Comune utilizzando uno strumento normativo in cui l’impresa non paga gli oneri di urbanizzazione a fronte della riqualificazione dell’area.
Il progetto è stato elaborato e presentato dall’architetto Roberto Ruta in rappresentanza dello studio Ruta Associati.
La riqualificazione prevede la costruzione di un’area verde con annessa strada ciclopedonale che collega via Mameli con via Oberdan; una zona giochi con metà campo da basket e l’altra dotata con giochi per bambini disegnati a terra; una zona pic nic con tavolini, fruibile anche per giochi da tavolo, una zona dotata di altalene e panchine. Sarebbe previsto l’inserimento di aree parcheggio e particolarmente interessante è la proposta di un orto urbano (200mq) divisibile gratuitamente tra i residenti in base alle richieste, in cui chi è interessato può mettere su, per fini didattici o personali, un proprio orticello. Per garantire la durata e la sicurezza del parco è previsto un impianto di illuminazione e l’irrigazione tramite bacini di raccolta dell’acqua piovana. Sarebbero previste delle fontanelle di acqua potabile. Verrebbero anche tutelati gli scavi archeologici recentemente venuti alla luce. Essendo il progetto di tipo partecipativo si chiede la collaborazione nella gestione della zona, dei residenti attraverso rappresentanti per evitare che venga vandalizzata.
Nel corso dell’incontro sono emerse delle richieste circa il tipo di verde da inserire e di fare ulteriori controlli sulla zona di confine con le altre abitazioni.
Altri incontri seguiranno per fare proposte o sollevare problemi. Sarebbe il caso che oltre agli adulti anche i ragazzi fossero coinvolti in modo da essere responsabilizzati nel portare avanti questa iniziativa.
Eufemia Daraio, redazione L’eco della scuola