Nessuno immaginava che una situazione del genere avrebbe potuto interessare l’Italia così da vicino e invece è accaduto. Nel giro di pochi giorni migliaia di persone sono state contagiate dal nuovo corona virus, molto simile ad una semplice e comune influenza, ma in grado di diffondersi velocemente e destabilizzare un intero Paese. Sono così arrivati i primi provvedimenti, prima limitati alla cosiddetta zona rossa (Lombardia e alcune zone del Veneto e dell’Emilia-Romagna), poi a tutta l’Italia. Tra questi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, notizia che è arrivata la sera di mercoledì 4 marzo, dopo una girandola di voci e di indiscrezioni.
All’inizio la reazione di noi ragazzi è stata -come era prevedibile e comprensibile- all’insegna della gioia e dell’entusiasmo, ci sembrava di aver avuto un regalo inaspettato: qualche giorno di vacanza non prevista e quindi tanti momenti di spensieratezza e svago. Del resto cosa ci sarebbe potuto succedere? Col passare delle ore, però, la situazione si è fatta sempre più grave e spaventosa e le numerose notizie dei telegiornali, quotidiani, programmi televisivi, hanno fatto presente che non si trattava di vacanze, giorni piacevoli senza scuola, ma di un’emergenza sanitaria mondiale, una vera e propria pandemia, come affermato dall’OMS stessa.
La diffusione di questo virus si può arginare solo attraverso l’impegno e il senso di responsabilità di tutti: restare a casa significa perciò evitare contatti sociali che potrebbero favorire il contagio. Questo momento di grande sconforto ha tuttavia permesso di testare nuove forme di didattica a distanza, grazie all’indispensabile aiuto della tecnologia. Dunque le lezioni continueranno anche da casa, in maniera virtuale, per rimanere sempre in contatto con professori e compagni.
Nonostante questo, venti giorni di quarantena sono tanti e per i ragazzi è difficile rimanere in casa senza poter uscire, sentendosi come bloccati e rinchiusi. Ma è necessario un piccolo sforzo da parte di tutti i cittadini, perciò con un briciolo di fantasia e ingegno, è possibile divertirsi anche nella propria stanza. Oltre allo studio è anche importante approfittare del tempo libero per svagarsi: chi non ha mai sognato di diventare un mago, uno chef stellato, un make up artist professionista o semplicemente addormentarsi sul divano con la propria musica preferita nelle orecchie?
In queste circostanze è fondamentale rimanere uniti, seguire le regole ed impegnarsi affinché tutto torni alla normalità, perché l’unione fa la forza.
Marialuisa Iurilli, 3A “Carducci-Giovanni XXIII