L’anno scorso è stato un anno molto strano! L’uso del computer è diventato parte integrante della quotidianità, la scuola è diventata uno schermo, le amicizie si sono ridotte ad una connessione e la normalità è stata totalmente stravolta. Prima di questo periodo nessuno pensava ad una possibile pandemia mondiale e tutti noi siamo stati colti impreparati ad affrontare ciò che questo virus ha portato! Durante l’isolamento a casa, però, abbiamo avuto molto tempo per riflettere su ciò che caratterizza la nostra vita.
Questo pericoloso evento non ci ha solo insegnato ad apprezzare i piccoli gesti e le semplici cose, ma anche a ripensare a tutto ciò che si è sempre considerato noioso e inutile.
Per molti ragazzi la scuola è sempre stata una sorta di prigione, un luogo monotono dove si spegne l’anima, ma in questo periodo l’istruzione è stata rivalutata molto da noi studenti. La pandemia e l’isolamento ci hanno fatto sentire la mancanza della scuola. Impensabile! Eppure è andata così. Quante volte abbiamo desiderato di non andare a scuola, di svegliarci più tardi e di non studiare? Ora invece chiudiamo gli occhi e il nostro desiderio è solo quello di tornare tra i banchi, di scambiare sguardi complici con i nostri compagni, di guardare finalmente negli occhi i nostri insegnanti, in quel clima che solo la classe è capace di dare!
Eppure ogni mattina siamo lì, a lavorare ugualmente con loro, con i nostri docenti. Siamo lì, davanti a quello schermo a studiare e imparare. Lo stiamo facendo davvero, con impegno e determinazione. Ciò che illumina il nostro schermo è l’entusiasmo di tutti noi! Da un lato l’impegno costante dei professori che ce la mettono tutta per coinvolgerci e stimolarci con progetti, attività e ricerche. Dall’altro l’attenzione di noi ragazzi, che nel frattempo non ci siamo persi d’animo, anzi, abbiamo scoperto quanto il mezzo tecnologico possa essere potente. Inevitabilmente ne abbiamo colto le opportunità, lo abbiamo integrato nel nostro classico modo di studiare. Ci siamo persi nell’antica Grecia, abbiamo dialogato con Poseidone e ascoltato la cetra di Apollo, ammirato le movenze di Afrodite e per un pelo non siamo restati pietrificati dagli occhi di Medusa. Poi siamo volati in Egitto e mentre Giuseppe, figlio di Giacobbe, interpretava i sogni del faraone, noi tessevamo le fila di racconti misteriosi, avvolti nella magia. Tutto questo anche grazie al digitale, ai progetti e lavori on line che i nostri professori, tanto creativi e appassionati, ci hanno assegnato e grazie ai quali evitiamo ogni giorno la monotonia della didattica a distanza. E poi c’è la nostra scuola: una organizzazione che non ha mai fatto mancare il servizio a noi alunni, sempre con puntualità e strumenti tecnologici validi.
Mi manca tutto della vita pre-covid, questo è vero. Però credo sia importante sforzarsi e continuare con tanto impegno, nonostante sia difficile, a studiare, cogliendo ogni opportunità. Faremo tesoro di ogni istante, di ogni insegnamento, sia classico che tecnologico. Prima o poi torneremo alla nostra vita, e con questa marcia in più, lo faremo apprezzandone ogni momento e guardando la vita con occhi diversi, occhi affascinati dalla meraviglia che c’è in tutto!
Paolo Vasco, 1F