Voci in piazza: No alla violenza di genere

marcia 25 novembreIn occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Ambito Territoriale di Ruvo, Corato e Terlizzi ha riunito, nelle rispettive piazze, gli studenti di tutte le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. In collaborazione con il Centro Antiviolenza è stata organizzata una marcia silenziosa ”Insieme in marcia contro la violenza”. Questa iniziativa ha permesso agli studenti di ogni età di porre attenzione e riflettere sulle azioni necessarie per cambiare le culture e prevenire ogni forma di violenza contro le donne. Con il saluto da parte di una delegazione del comune di Ruvo e con una profonda riflessione della responsabile del Centro Antiviolenza la manifestazione ha avuto inizio.

Qualche minuto dopo, la marcia silenziosa si è snodata lungo alcune arterie del nostro paese. Gli studenti hanno mostrato striscioni con slogan sia in italiano che in lingua inglese.

Tra questi, non è passato inosservato uno dedicato a Santa Scorese, una ragazza ventitreenne di Palo del Colle, vittima di femminicidio nel marzo 1991. Volti di donne famose della storia come Rita Levi Montalcini, Margherita Hach…spuntavano tra i bambini più piccoli; scarpe rosse di carta decorate con immagini, frasi, riflessioni e pensieri degli studenti più grandi, volti di alunni dipinti con un simbolo rosso hanno richiamato l’attenzione dei passanti. Tornati a Piazza Matteotti bambini e ragazzi hanno apposto sulla ringhiera antistante al Palazzo Melodia le scarpe rosse, simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere, striscioni e piccoli quadretti con slogan e disegni.

marcia 25 novembreLa violenza sulle donne è una come una pandemia invisibile che attanaglia da sempre la nostra società. La modernità è arrivata in tutto, nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell’alimentazione…, ma i rapporti civili tra gli uomini e le donne sembrano una conquista lontana. I casi di violenza sono aumentati a dismisura e i dati lo dimostrano anche se non sono attendibili, perché sono poche le donne che denunciano di aver subito violenza per paura, pudore, speranza che le cose possano cambiare. Un tempo questo argomento non veniva preso tanto in considerazione forse perché era considerato un tabù. Il silenzio è la forma peggiore di accettazione pertanto di abusi, di omicidi e di violenza verbale e fisica contro le donne bisogna parlarne, perché è il primo passo per provare a trovare una soluzione.

Bisogna essere sensibili alla violenza, riconoscerla per poterla combattere nel modo giusto. Violenza non è soltanto fare del male a una donna fisicamente, violenza sono tutte quelle azioni

che si fanno contro la volontà di una donna. La violenza sulle donne è un dramma difficile da risolvere ma questo non vuol dire che non si possa far nulla per cambiare la realtà. È indispensabile comprendere che non esistono differenze tra gli uomini e le donne, e che queste ultime andrebbero trattate esattamente allo stesso modo e che hanno tutti gli stessi diritti e la stessa dignità.

Angelica Bove, 3F

 

 

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