Un incontro speciale: Mons. Cornacchia a scuola

Ruvo di Puglia 20 Febbraio 2019.

Mercoledì 20 Febbraio il vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi Mons. Domenico Cornacchia è stato accolto a Ruvo di Puglia nella scuola media “Cotugno-Carducci-giovanni XXIII” nell’ambito della visita pastorale. I ragazzi di terza lo hanno atteso nell’androne dell’edificio e, sulle note del brano “Vanità di vanità”, suonato dal professore Iurilli e cantato da tutti i presenti con tanta gioia, lo hanno accompagnato in auditorium. La preside si è rivelata davvero contenta e allo stesso tempo emozionata ed ha evidenziato la felicità dei ragazzi.

“È una festa, oggi è una festa, nei giorni passati c’era già un forte tumulto”, infatti cartelloni e palloncini adornavano l’ambiente con diversi esempi di vita di ragazzi che si son messi a disposizione degli altri. La giornata è andata avanti come un vero e proprio talk show con protagonisti il vescovo e sette alunni delle rispettive classi terze che gli hanno posto delle domande personali e di attualità. “Quando ha sentito la vocazione? Ha avuto delle difficoltà?”. È questa la prima domanda che gli è stata posta da una ragazza di 3^E e con tono amorevole e gioioso il vescovo ha risposto: “Sono entrato in seminario in prima media perché desideravo fare qualcosa che gli altri non facevano; spesso non venivo compreso e vi devo dire che mio padre morì l’anno prima, quando ero in 5°elementare e lasciò mia madre con l’altra sorella in grembo; ho avuto moltissime difficoltà, ma vi posso garantire che sono andato avanti e mi sono schierato dalla parte dei più poveri”.

Tra le più importanti domande di attualità ci sono state quelle di un ragazzo di 3^B relative al lavoro e alla globalizzazione che il vescovo ha commentato affermando: ”Lo so, è difficile fare ciò che si vuol fare, ma dovete accontentarvi perché importante non è ciò che si fa, ma la passione con cui lo si fa”. ”Innamoratevi delle novità, imparate una nuova lingua diversa, imparate!”; Con queste parole il vescovo si è mostrato molto favorevole alla globalizzazione.

”Mai a mani vuote!”, ha affermato il professor Sparapano e infatti il Vescovo ha lasciato una croce come simbolo del suo incontro, realizzata dagli ospiti della Comunità per il recupero dei tossicodipendenti”. Infine c’è stato il classico “selfie” con tutti, ma il vescovo durante il suo dialogo ha fatto una promessa: ”Un giorno andiamo ad Altamura, il mio paese di origine, per mangiare il pane, va bene?”

Speriamo che si ricordi di questa promessa in questa magnifica giornata…

 

Articolo di cronaca sull’incontro con il vescovo di Stasi Michelangelo,classe 3^B Plesso Cotugno.

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