Se l’avvenire è la porta… il passato è la chiave

L’incontro impossibile con il mitico Dante Alighieri

dante

Il giorno 4 marzo 2021, per noi alunni della classe 2^F si è esaudito il desiderio che sarebbe stato voluto da chiunque senza ombra di dubbio. Un colpo di scena ha fatto sì che tutta la classe fosse rivolta ad ammirare l’insigne poeta della lingua italiana, il celebre Durante Alighieri detto “Dante” mediante video call o meglio dire “buco contemporaneo”. Interpretato da un attore provetto in abito d’epoca, con un’atmosfera del tutto calata nel periodo storico attinente, il mitico letterario ha suscitato in tutti noi immensa curiosità e stupore. Ha raccontato i temi salienti a lui legati, interagendo con l’intera classe e l’insegnante. Nel corso dell’incontro, noi studenti abbiamo posto alcune domande al personaggio ponendo in luce l’aspetto fisico caratterizzato dal suo grandioso naso aquilino e la sua personalità espansiva ed austera. Inoltre, significativo è stato il momento in cui enuncia che l’immaginazione non dovrà mai abbandonare noi “giovani del futuro”, poiché è un germoglio della visione di quel qualcosa che non c’è ma potrebbe crescere e svilupparsi!

Dante aveva due cari amici, Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, sembrava che la loro sintonia fosse tanto intensa da viaggiare sui versi della poesia, in quanto capirono che l’autentico scopo dell’amicizia è quello di incrementare il desiderio di aspettative. Nello “spazio temporale” in cui viviamo, composto da apparecchi elettronici e marchingegni, è presente la tendenza ad essere amici di chiunque, ma tutto è nulla perché infine si tende a non essere amico di nessuno. L’amicizia è qualcosa di grande e prezioso, fondata sul riconoscimento di una vita vissuta insieme, non è scontata poiché più è grande è ciò che si vive insieme, più è tenace il desiderio che unisce. Egli si affezionò a Beatrice, donna umile e onesta, motivazione per cui se ne innamorò all’età di otto anni. La incontrò per la prima volta alla festa del padre Fosco Portinari ma a quell’epoca non potevano esserci festeggiamenti misti e dunque avvenivano in disparte, i bambini erano ammessi alle feste sia degli uomini che delle donne poiché “loro guardavano il mondo una volta, da piccoli, il resto è solo memoria”. La avvistò una seconda volta a Firenze quando ebbe diciotto anni, tanto da sognarla per quanto le parve magnifica. In seguito, fu proprio lei a portarlo al paradiso sia in senso allegorico sia letterale. Dante, se pur sconsolato, fu indotto a sposarsi con Gemma Donati per una combinazione di matrimonio così anche Beatrice con Simone de Bardi. Dalla sua narrazione, si evince in lui la sua coerenza politica perché è sempre stato un guelfo bianco, nel momento in cui essi si distinsero in bianchi e neri, e quando fu esiliato da Firenze e intraprese un’altra carriera, non ha mai mutato la sua scelta politica.

Potrebbe sembrare un’assurdità ma questa splendida esperienza ha permesso agli attori di poter ritornare al pubblico e “rompere il ghiaccio”, dopo un lungo periodo di interruzione causato dalla situazione contingente che ci tocca vivere. Un incontro considerato “impossibile” è divenuto più che realtà! Dante ha realizzato il desiderio che noi ragazzi non ci saremmo mai aspettati…tutti insieme abbiamo toccato il passato con mano, valorizzando molti aspetti che a volte restano nell’ombra, spalancando le porte ad un poeta attuale per le sue ideologie che possono guidare ognuno nella propria vita!

Flavia Bove, 2F

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