Risonanze dell’incontro col Vescovo. Video

Certamente un momento indimenticabile e toccante quello avvenuto il 20 febbraio 2019 quando la nostra scuola ha avuto il piacere e l’onore di ospitare il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia durante il suo giro di visite pastorali dedicate proprio alle scuole della nostra diocesi.

La prima tappa è stato il plesso “Cotugno” dove noi ragazzi abbiamo accolto Don Mimmo intonando la canzone “Vanità di Vanità” mentre egli proseguiva il percorso verso il palco, sempre con un dolce sorriso impresso sul viso e salutandoci.

Abbiamo presentato il nostro istituto mostrando un video realizzato dal Professor Sparapano che ne mettesse in risalto i progetti e le attività sulle note della canzone tormentone della scorsa estate, opportunamente rivisitata: ”Amore e Capoeira”.

Dopo un’introduzione effettuata dalla Dirigente Scolastica Lucia Sallustio che ha esplicato l’importanza per i ragazzi del dialogo tra due fondamentali istituzioni quali la Scuola e la Chiesa, la parola è stata data proprio al nostro ospite che, con enfasi e molta sincerità, ha risposto alle domande sottoposte dai rappresentanti di ogni classe sia tematiche e di attualità che personali.

A questo proposito, una delle risposte che sicuramente ha stupito la maggior parte di noi è stato il racconto della sua gioventù: “Da ragazzo, volevo fare qualcosa che gli altri non facevano e tante volte non venivo neanche compreso”, un pensiero dal quale però è scaturita la splendida persona che il nostro Vescovo è. Non è stato semplice per lui trovare la forza di credere in tutto ciò che faceva, specialmente perché avendo perso il papà a soli dieci anni, le responsabilità da portare avanti non mancavano e il mantenimento di ben otto figli per sua madre non era affatto semplice, ma egli non scoraggiandosi, ha inseguito i suoi sogni finché, nel 1976, venne ordinato presbitero.

Il consiglio che ci ha donato è proprio quello di non scoraggiarci davanti alle difficoltà, di non preferire la strada apparentemente più semplice ma piuttosto di metterci alla prova, di osare senza avere rimpianti, di essere affamati di cultura, perché la cosa peggiore è rimanere a guardare vivendo in modo passivo. Ma, soprattutto, la profonda frase “la felicità è più gratificante se condivisa con gli altri”.

Invece, tra le domande di attualità, quella che più mi è piaciuta riguardava proprio il rapporto tra la Chiesa e i giovani che, spesso, finito il catechismo, si allontanano da questa sana realtà. La sua soddisfacente risposta che, inevitabilmente, è stata approvata e accolta da noi ragazzi, è stata che non si può pretendere che i giovani sappiano già cosa è meglio per loro, perciò l’allontanamento dalla Chiesa non va visto come una totale negatività perché la vita spesso riserva delle svolte inaspettate e molti di quegli stessi ragazzi probabilmente riscopriranno in seguito questo mondo perciò… mai arrendersi!

Il nostro incontro si è concluso con uno scambio di doni per ricordare questo splendido evento: alcuni di noi hanno realizzato un quadro raffigurante il Vescovo che prende per mano un bimbo davanti al meraviglioso sfondo della Cattedrale ruvese. La scuola, invece, ha ricevuto una croce di legno d’ulivo realizzata dalla comunità C.A.S.A. fondata da Don Tonino Bello.

Noi ragazzi ci siamo sentiti estremamente coinvolti dalle parole e i discorsi del Vescovo che, in qualche modo, hanno toccato ciascuno di noi e ci hanno portati a riflettere sulla nostra quotidianità questo affinché non resti un incontro fine a se stesso ma occasione di spunto per la nostra crescita sociale e spirituale.

di Caldarola Angelica – 3^E “Cotugno”

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