E’ trascorso ormai un anno da quando il Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere. L’acronimo DDI è diventato d’uso quotidiano dal 5 marzo 2020 data in cui tutte le scuola, dal Piemonte alla Sicilia, non sono più luogo di incontro tra ragazzi di ogni età desiderosi di apprendere relazionandosi in un’aula reale.
A settembre, io e i miei compagni abbiamo affrontato ‘la traversata’ dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado; un cambiamento che segna anche il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza e che purtroppo abbiamo dovuto vivere prevalentemente attraverso uno schermo. Su questo argomento io e i miei nuovi amici abbiamo riflettuto molto e siamo concordi nell’affermare che la pandemia ci ha sottratto la quotidianità delle relazioni tra pari, fondamentali per la nostra formazione. In questo periodo ha prevalso in me un connubio di tristezza e solitudine dinanzi all’impossibilità di non poter cambiare il corso degli eventi.
Dalla finestra della mia camera, che per un anno è stata la mia prigione dorata, osservo i primi segnali di rinascita: le giornate sono più lunghe, le temperature sono meno rigide, le foglie dei tulipani fanno capolino dai vasi spogli, le gemme dei rami sono gonfie pronte per dar vita ai fiori…è tutto pronto, la primavera è alle porte! E questi cenni di rinascita spazzano via i miei pensieri cupi e allora la speranza che l’inverno porti via con sé la pandemia, prende il sopravvento.
Fabio Minafra, 1F