La memoria del dolore: l’incontro con il professor Michele Lotito

Il ricordo del passato è essenziale per comprendere il presente e per affrontare il futuro. Michele Lotito, professore ormai in pensione della nostra scuola, ha dedicato la sua vita alla diffusione della conoscenza della dittatura fascista e della Shoah. La sua missione è stata quella di garantire che la memoria storica rimanga viva per evitare che eventi simili accadano in futuro.

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Il professore ci ha illustrato la mostra, che ha realizzato nel 1998, riguardante la propaganda fascista, le leggi razziali in Italia, i campi di concentramento in Puglia e i testi scolastici durante il ventennio fascista. La  sua lezione ci ha coinvolti tutti e ha avuto un grande impatto su noi studenti. Abbiamo compreso la gravità degli eventi che hanno avuto luogo durante la dittatura fascista e abbiamo compreso l’importanza di ricordare il passato. Il professor Lotito ci ha raccontato la sua esperienza personale: ha conosciuto Primo Levi, Elisa Springer e Liliana Segre. Questi sopravvissuti ai campi di concentramento hanno condiviso con lui le loro storie di sofferenza, di morte e sopravvivenza e Lotito ha portato questi racconti in classe, rendendo l’esperienza reale e tangibile per gli studenti.

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La storia della Shoah è una delle pagine più oscure della storia dell’umanità. Milioni di persone sono state deportate, torturate e uccise in modo inumano. Lotito ha illustrato con precisione gli eventi storici, concentrando la sua attenzione sulla Shoah e sugli effetti della propaganda della dittatura fascista sul territorio italiano, in particolare nel sud-italia. Ha spiegato come il regime fascista abbia gradualmente privato le persone della loro libertà e dei loro diritti fondamentali. Questo processo di deumanizzazione ha portato alla creazione di una cultura dedita all’odio e all’intolleranza.

 

La memoria storica è fondamentale per evitare che eventi simili accadano in futuro. Il mondo sta ancora affrontando fenomeni simili a quelli del passato, come la discriminazione, l’intolleranza e il razzismo. È necessario che noi studenti comprendiamo la gravità di questi problemi e la loro relazione con il passato. Solo attraverso la comprensione del passato si può sperare di costruire un futuro migliore e più giusto per tutti.

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L’esperienza dei sopravvissuti, come Primo Levi, Elisa Spinger e Liliana Segre, è un segno della resilienza dell’umanità; nonostante l’enorme sofferenza che hanno subito, queste persone sono riuscite a sopravvivere e a trovare la forza per raccontare le loro storie, storie che sono un richiamo alla nostra responsabilità come esseri umani, di non dimenticare il passato e di lavorare per un futuro migliore.

Il lavoro del professore Michele Lotito è un esempio di come la passione e l’impegno possono fare la differenza nella vita degli studenti. Lotito ha trasformato l’aula in un luogo di memoria, di riflessione e di empatia. La sua mostra ha creato un’esperienza intensa e, a tratti, straziante per gli studenti, che hanno compreso l’importanza di ricordare il passato. Il suo lavoro, infatti, è proprio un richiamo alla necessità di ricordare, ricordare per costruire un futuro migliore. Per un futuro in cui ci sia pace. Per un futuro dove gli esseri umani non muoiono per mano di qualche folle. Per un futuro che, per chi ricorda ancora, possa restituire la tranquillità che fu brutalmente rimossa dai loro cuori.

 

P.Vasco, D.Scarongella, C.Floriano, E.Di Ceglie, A.Bove

Classe IIIF

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