Io, ieri e oggi

Ecco qui la mia carta d’identità. Sono Domenico Mininni un adolescente di 13 anni, risiedo in una piccola cittadina a 600 m s.l.m  chiamata Ruvo di Puglia e abito in uno stabile semi indipendente (siamo solo due inquilini) in un zona a pochi passi dal centro storico.

Sono molto fortunato perché la scuola che frequento è situata nel mio stesso quartiere e al mattino è bello poterla raggiungere con una passeggiata di soli cinque minuti che mi fa assaporare la piacevolezza di ogni stagione: la pioggia nelle giornate grigie d’autunno, l’aria secca sulle guance nel rigido inverno, il tepore del sole tiepido di primavera e le prime sudate nei giorni di inizio Giugno.

Beh, per me che sono pigro, la passeggiata di primo mattino è uno sforzo ma piacevole!

Dicono di me che ho un carattere sensibile e che sono molto disponibile e collaborativo verso gli altri; spesso però resto deluso nel non vedere ricambiate le stesse attenzioni.

Sono una persona molto socievole e creativa: mi piace disegnare, dipingere, mettere le mani in pasta in cucina e cimentarmi con nuove ricette; mi piace andare al cinema, ascoltare la musica e circondarmi di amici. Sono anche uno sportivo: ho praticato calcio per sette anni e da tre anni nuoto.  La mia più grande passione è la natura: mi piace passare del tempo all’aria aperta, godere della tranquillità e ammirare i cambiamenti delle piante: la loro crescita, la fioritura, la raccolta dei frutti e adoro anche prendermene cura.

Fino a qualche giorno fa, la mia vita era come quella di una pianta: andavo a scuola tutti i giorni e i miei professori mi innaffiavano con i loro insegnamenti e mi facevano crescere, tornavo a casa e il più delle volte non trovavo i miei genitori a tavola perché a lavoro e con il frutto del loro lavoro mi permettevano una vita agiata colma di baci, abbracci e di cure.

Coltivavo le mie passioni: il nuoto mi permetteva di scaricare le tensioni  e farmi sentire libero; crescevo anche con gli insegnamenti della mia catechista che ci aveva accompagnato dal sacramento della confermazione, poi … improvvisamente uno STOP!

Dal quel maledetto decreto del 4/3/2020 tutto è cambiato: dal 5 marzo non sono più andato a scuola. Il 15 Marzo non ho più fatto la cresima, non sono più andato in piscina. Ed è così che la mia pigrizia e diventata una routine: stare sul divano a guardare la TV o disteso sul letto e leggere un libro o stare a tavola con tutta la famiglia è diventata la regolarità.

La mia casa, che mi permetteva di raggiungere  facilmente scuola, chiesa, negozi è diventata la mia prigione. Ho visto l’alternarsi della stagione dietro le finestre di casa nelle piante sparse per strada; i miei amici li vedo solo attraverso uno schermo e  la voglia di tornare a scuola è irrefrenabile! Per fortuna quella didattica a distanza attenua la lontananza.

La mia piscina è diventata la vasca da bagno di casa, le uniche passeggiate che posso fare sono quelle sul balcone o sul terrazzo di casa. L’unico cinema a cui posso andare è lo schermo della TV in soggiorno.

Oggi ho perso le mie certezze, avverto un senso paura, di smarrimento, ho perso la cognizione del tempo … è troppo il tempo che sto vivendo senza il suono della campanella, senza una battuta del compagno, o il rimprovero di un  prof, senza un batticuore per un compito in classe. Tante domande che si susseguono nella mia la mente: torneremo alla normalità? Ce la farò a superare gli esami? Ritornerò tra i banchi di scuola?

Cosi mi aggrappo ai ricordi e scorro la galleria del mio telefono per ripercorrere i momenti felici: le feste di compleanno con i parenti, le vacanze estive sulle Dolomiti, le foto buffe con gli amici. E sì … i parenti, gli amici, le vacanze sono così lontane in questo momento!

Mi faccio forza e penso che se togli lo sguardo … resta il pensiero!

Domenico Mininni, 3Bs

 

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