Giornata della memoria e sterminio del popolo ebraico.
La shoah, distruzione, catastrofe, termine ebraico che oggi tutti noi usiamo per ricordare questo terribile momento della storia e dell’umanità.In occasione della giornata della memoria noi ragazzi delle classi 1 e 2A abbiamo osservato e ascoltato l’intervista di Liliana Segre e delle sorelle Bucci, tra le poche persone sopravvissute al massacro.
La signora Segre, oggi Senatrice a vita, ha raccontato e testimoniato l’orrore provato dagli ebrei nei campi di concentramento di Auschwitz. In quei tempi ragazza orfana di madre, residente a Milano, Liliana è partita dal binario 21 della stazione centrale della città e ha raggiunto Auschwitz in circa 10 giorni. «Avevo solo 15 anni e mi sentivo più vecchia di quanto lo sono ora» racconta la senatrice, molto provata. Fu una albicocca secca a far provare alla giovane ragazza, finalmente, il sapore della Libertà … Il 27 gennaio 1945, infatti, i soldati russi e americani giungono nella città tedesca per liberare i pochi bambini sopravvissuti. Essi donano a quest’ultimi vari tipi di cibi tra cui queste albicocche, ricordate con felicità dalla senatrice.
Successivamente abbiamo assistito all’intervista di Andra e Tatiana Bucci, due sorelle abitanti di Fiume, protagoniste del film d’animazione “La stella di Andra e Tati” pubblicato su Rai Play. Arrivate ad Auschwitz all’età di 4 e 6 anni, le bambine vengono subito separate dalla loro mamma. Sono sopravvissute grazie alla loro somiglianza: scambiate per gemelle, sono state sottoposte a degli esperimenti e non bruciate nei forni della morte. Le due sorelle hanno parlato anche della triste e orribile storia di loro cugino Sergio che, invece di andare incontro alla mamma, ha intrapreso la strada della morte: gli è stata iniettata la tubercolosi e asportate le ghiandole, appeso ai tipici ganci usati dai macellai e impiccato. Invece, per fortuna, (si fa per dire…) le sorelle subiscono solo un prelievo del sangue.
Infine i ragazzi di terza ci hanno letto la poesia di Primo Levi, anch’egli sopravvissuto allo sterminio. Purtroppo però, per senso di colpa, ha voluto togliersi la vita… La poesia in questione è intitolata “Se questo è un uomo” recitata dai ragazzi in italiano, inglese e francese.
Questa esperienza è stata gradita da tutti gli studenti che hanno manifestato silenzioso ascolto e coinvolgimento emotivo.
Marialuisa Iurilli, Carmine Villani