Il dolore più grande di una madre: la crudeltà di Putin ha causato la morte di suo figlio Dimitri!

 

Flavia Bove 3F, redazione

Cara Signora,
Ruvo di Puglia, 13/03/2022

sono una cittadina di Ruvo di Puglia e frequento la terza media alla scuola secondaria di I grado “Cotugno-Carducci-Giovanni XIII”. Il mio nome è Flavia. Non la conosco personalmente, ma comprendo le sue sensazioni e provo a mettermi nei suoi panni se mi fossi ritrovata nella sua stessa situazione. Le dedico un po’del mio tempo per affrontare un tema che mi incute abbastanza panico, poiché voglio confortarla in questo momento cupo della sua vita. Mi permetto di rivolgerle questa lettera perché credo che si abbia un grande senso di impotenza di fronte all’orrore dei bombardamenti russi. Una guerra che sembrava lontana anni luce dall’epoca odierna è diventata una realtà rischiosa per le nostre vite.  Il timore di un’estensione del conflitto e di un possibile “accerchiamento” di Kiev da parte dei militari russi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La tensione è salita alle stelle! Non riesco a spiegarmi come sia possibile che ancora negli anni 2000 si vengano a creare conflitti tra nazioni nonostante tuttora si celebri il Giorno della Memoria in ricordo delle vittime nei campi di concentramento. Mi unisco al suo grande dolore e se pur sia lontano fisicamente da lei, sono consapevole del fatto che tutto ciò stia dividendo famiglie, distruggendo abitazioni ma soprattutto i cuori di ciascuno di noi. Ieri suo figlio avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno e invece, in un villaggio vicino a Kiev è stato per lui il giorno dell’addio. È sconvolgente sapere che nelle scorse ore mentre camminava in paese, ha ricevuto la più drammatica delle telefonate in cui le comunicavano l’uccisione di suo figlio da parte di un cecchino. Una morte accaduta accidentalmente a causa dei russi dato che avevano preso di mira la fabbrica in cui lavorava è tanto ingiusta quanto straziante. Pensare che il giovane ragazzo abbia accudito gli anziani tra i paesi dell’Appennino romagnolo è la dimostrazione del suo carattere generoso e umile per cui è disposto a tutto pur di dare una mano a chi necessita ausilio.

È enorme il malore di una madre che ha fatto sacrifici per mettere alla luce suo figlio Dimitri…anche se gli anni passeranno una parte di lei resterà legata a questo tragico evento. Riflettendo, a mio parere noi possediamo tutto ciò che richiediamo, anzi a volte siamo troppo esigenti e non abbiamo un limite per cui accontentarci. La principale causa è una società basata sul consumismo, in quanto prevale un soddisfacimento indiscriminato di bisogni materiali, ma non sulla vera essenza della vita. Al contrario delle vittime che sono in Ucraina, i cui sogni e desideri sono stati dissolti dall’atrocità della guerra, fin dall’antichità il più importante motore di esistenza dell’uomo. Se mi immedesimassi per un istante in quell’orribile realtà, avrei smesso di agire come un uomo civile. Sono in molti a domandarsi come potrebbe evolvere la crisi russo-ucraina, alcuni reputano l’allargamento della NATO, un potenziale detonatore di un terzo conflitto mondiale. Sarebbe necessario il dialogo tra le nazioni per porre fine a questa strage. Per costruire il rispetto reciproco tra le nazioni in cui l’uno è complice dell’altro dobbiamo trasmettere il potere dell’amore, solo così potremo rimarginare questa ferita ancora aperta. A mio parere, con la guerra in atto non vincerebbe nessuno, ma bensì perderebbe l’intera umanità! Spero che le abbia fatto piacere ricevere questa lettera. Con grande stima. #FREEUCRAINA

 

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