Geoschool: Ruvo una città tutta da scoprire

di Giuseppe Balducci, Valentina Caravella, Noemi Francesca Montaruli, 1Bs

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In data 6 aprile 2022 la nostra classe ha partecipato al progetto GEOSCHOOL 2022, dedicato alla scoperta del territorio in cui viviamo dal punto di vista geologico. Ci hanno accompagnato due guide ufficiali del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Giuseppe e Samantha, che ci hanno spiegato la composizione e la geologia del territorio di Ruvo di Puglia, nonché la storia. Prima di partire ci hanno consegnato delle bussole che ci avrebbero aiutato nell’orientamento e ci hanno spiegato come funziona una bussola.

Poi abbiamo fatto un esperimento per vedere la differenza di composizione tra la roccia calcarea e la roccia lavica, entrambe presenti sulla strada lastricata, all’ingresso dell’antica porta Noè. Dopo aver versato dell’acido cloridrico sulle due rocce, abbiamo visto quale delle due reagiva formando delle bolle di gas. Infatti, la roccia contenente carbonato di calcio, cioè la roccia calcarea pugliese, formava delle bolle, mentre la roccia lavica, proveniente probabilmente dalla Campania, non reagiva con l’acido e quindi abbiamo compreso che non è costituita da calcare.

Questo perché Ruvo è per la maggior parte costituita da pietra calcarea. I calcari compatti sono rocce costituite da carbonato di calcio fortemente cementato da un composto chimico. La pietra calcarea pugliese è ritenuta patrimonio culturale e risorsa naturale.

Il viaggio è cominciato nei pressi del torrione nel centro storico, dove la guida ci ha spiegato le origini del nostro paese. La presenza umana sul territorio ruvese è documentabile dalle più antiche epoche preistoriche. Infatti, sono stati ritrovati esemplari di conchiglie pietrificate, testimonianza dell’antichità del suolo murgiano e della formazione marina della Puglia. Inoltre, sono stati rinvenuti dei manufatti di pietra che testimoniano la presenza di insediamenti umani già dal Paleolitico.

Durante l’età romana Ruvo fu una città molto importante e questo è testimoniato dalla presenza della via Traiana, che partiva da Roma e arrivava a Brindisi, una strada costruita in pietra lavica solidificata, proveniente dalla Campania. Era una città costruita in roccia carsica.

LìLìLa città medievale antica conserva una parte della muratura, in particolare la seconda cinta muraria, poiché la prima è stata distrutta. La strada di Ruvo in passato non esisteva perché lì era situata la prima cinta. Le mura della città erano spesse circa 3 m. le strade e il centro storico erano molto stretti perché quando arrivavano i n emici ci si poteva rifugiare in questi vicoli per non farsi trovare ed anche perché i soldati si perdevano tra il labirinto che si veniva a creare nei viottoli. Le costruzioni erano fatte di pietra calcarea di cui Ruvo era ricca.

Dopo abbiamo visitato Piazza Le Monache: qui in passato si vendeva il pesce e prima ancora c’era un convento di monache. Dopo secoli il convento fu abbattuto e si lasciò spazio alla piazza risalente al periodo gotico.

Poi siamo andati in visita presso la bottega del Sig. Visicchio, un artigiano ottantenne, che scolpisce la pietra calcarea, creando delle magnifiche opere d’arte. Abbiamo visto i mosaici da lui realizzati con vari marmi colorati. Tra gli strumenti che usa nel suo lavoro abbiamo lo scalpellino, la mazzuola, il pennello e il punteruolo. Purtroppo, una sua opera, scolpita su lastra di marmo, si è spezzata in due durante la nostra visita e ci siamo ripromessi di fare una colletta con contributo libero per poterla comprare e donare alla nostra scuola. Il Maestro Visicchio ci ha detto che con molta pazienza, con arte sapiente e certosina potrà riparare quella lastra e a lavoro terminato potremmo metterla in bella mostra nel nostro Istituto.

Ci siamo, poi, incamminati verso una cava di pietra calcarea per osservarne la vegetazione e la composizione. In questo sito si può osservare la stratigrafia “leggendo” gli strati, ovvero come si sono sedimentate le rocce, e si vedono parti argillose e parti più scure dove prevale il calcare.

È stata un’esperienza importante che ci ha permesso di conoscere aspetti del nostro paese che non conoscevamo e di apprezzarne le caratteristiche nascoste, che vanno salvaguardate perché fanno parte della nostra storia e del nostro futuro.

 

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