Egregio Putin, la guerra è sempre deleterea

Daniel Nikolaj Zlotkowski, 3F redazione

Ruvo di Puglia, 8 marzo 2022

kiev
foto: web

Sig. Vladimir Putin,
immagino le siano giunte diverse lettere per convincerla a ritirare le armate che ha inviato in Ucraina. 

Io vorrei farle comprendere che la guerra non porterà alla sua felicità. Lei ha sicuramente delle motivazioni valide per minacciare la N.A.T.O., che non ha rispettato i trattati di Bonn del 1991. Tuttavia, questo non è un pretesto corretto per invadere prepotentemente una nazione e uccidere in maniera cruenta migliaia di innocenti.  

Pensi se fosse uno dei suoi figli costretto a fuggire in posti sconosciuti dopo aver perso anche i genitori… 

La guerra esiste da sempre, sin dalle più antiche civiltà e nonostante sia indubbiamente deleterea per tutti gli uomini, soprattutto per chi la fa, continua a esistere. 

Lei è molto amico di Tikhon Shevkunov, un vescovo. I vescovi sono uomini di Dio e Dio predica la pace, l’amore, la fratellanza. Tuttavia gli insegnamenti della religione sono da lei vergognosamente disattesi e uno statista ha il sacrosanto dovere di adempierli, poiché lei sarà ricordato  tra i più sanguinari tra essi e forse solo Dio potrà perdonarla per il terrore e la morte e che sta seminando. 

Nessuno può essere così folle da preferire la guerra alla pace: con la pace i figli seppelliscono i padri, con la guerra sono i padri a seppellire i figli”  (Creso) 

La saluto nella speranza che si ravveda e riconosca nella guerra quella follia umana di cui lei è un degno interprete. 

 

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