Caro diario ti scrivo…
18 Marzo 2020 (14° giorno di reclusione in casa)
Caro diario,
è da molto che non ti scrivo e, se lo faccio è perché ultimamente ho molto tempo libero. A causa di un terribile e temibile virus CODIV-19, che sta sconvolgendo il pianeta, mi trovo come tutti gli Italiani e altri cittadini del mondo, reclusa in casa. Per un periodo di tempo non determinato, dovrò prestare molta attenzione all’igiene per non contrarre il virus “con la corona” poiché è facilmente trasmissibile e spesso letale.
Nella mia famiglia si respira un clima di forte tensione alternato a qualche momento di serenità. La mamma presta molta attenzione ad igienizzare gli ambienti casalinghi e papà è particolarmente premuroso e attento alle nostre esigenze quotidiane dettate dall’emergenza e dalle restrizioni.
Io, per mantenere la calma e non farmi travolgere dall’agitazione generale, trovo sempre qualcosa da fare e ho riscoperto alcuni “antichi” hobby. Mi dedico alla cucina, alla lettura, alla cura della mia cameretta, alla scuola mediante le videolezioni, alla scrittura, ai giochi da tavola (che fino a qualche settimana fa erano sepolti nei cassetti) e anche alla visione di film. In questo periodo sto riscoprendo la bellezza e il calore della vita familiare.
Mi mancano le passeggiate domenicali, la scuola di danza, le visite ai nonni… ma la privazione più forte riguarda la scuola e tutto ciò che ruota attorno: i compagni di classe, le loro battute divertenti, le nostre grasse risate, i nostri sguardi di complicità e infine mi mancano i professori con le loro lezioni e temute verifiche.
Per fortuna, grazie alle nuove tecnologie, continuo ad essere in contatto con i compagni attraverso le videolezioni che ci permettono di proseguire la nostra formazione scolastica e di mantenerci sempre in allenamento.
Mentre scrivo, ascolto in sottofondo il giornalista televisivo che comunica il numero dei contagiati: oltre ventiquattromila…la situazione è peggiore rispetto ai giorni scorsi e un senso di impotenza e di angoscia mi priva della serenità. Sembra una guerra con il suo coprifuoco, con i suoi morti, feriti e sopravvissuti. Una guerra “moderna” i cui soldati in prima linea sono medici, infermieri e personale sanitario che con la loro uniforme bianca combattono un potente nemico invisibile. Loro, insieme ai ricercatori, sono i nostri eroi, gli eroi del 2020!
Sono giorni terribili, è una prova dura e inattesa, un “chiuso morbo” ha messo in discussione le nostre certezze e i nostri equilibri.Approfittiamo di questo tempo per mettere ordine nella nostra vita, per stabilire una graduatoria di valori e priorità da rispettare quando la “tempesta” sarà passata. Il valore che occupa il primo posto nella mia lista è la vita con tutte le sue bellezze.
Ti saluto diario, spero di scrivere presto buone notizie.
Martina Di Bitonto, 3F “Cotugno”