Anche noi parte della società!

 

 

Foto di: ruvesi.it

“Anche noi siamo parte della società”. Questa è la testimonianza data dai piccoli residenti nati da genitori immigrati che il giorno 19 dicembre scorso hanno ricevuto dal sindaco Pasquale Chieco la cittadinanza civica nel Comune di Ruvo di Puglia, durante la festosa cerimonia nell’auditorium.

Nella società attuale, molti vengono discriminati non solo per il colore della pelle, ma anche per il fenomeno in crescita dell’intolleranza, verso le persone di colore, perché, il più delle volte la parola immigrato è uguale alla parola delinquente. Gli immigrati cercano di lasciarsi alle spalle guerre, persecuzioni e situazioni di degrado della società, per ottenere una nuova possibilità di vita in un paese sicuro. Per questo pagano i trafficanti – che ottengono denaro sporco mettendo a rischio la vita di molte persone -, si affidano alle onde del mare, testimone di tutti i viaggi di gente speranzosa, e su un gommone cercano di non perdere la loro vita e di lottare per arrivare sani e salvi lungo le coste. Nell’ultimo periodo molti governi, tra cui il nostro, stanno cercando di mettere a freno l’entrata spropositata di persone all’interno dello Stato ritenendo che non sia gente sicura per il paese, dando così esempio di discriminazione.

A Ruvo di Puglia, invece, si è fatta la differenza con un forte segnale. Il giorno 19 dicembre circa 99 bambini, nati e residenti nel piccolo paese, hanno ricevuto la cittadinanza civica.

In questa cerimonia si è scoperto che tutti i bambini hanno gli stessi gusti, le stesse preferenze, gli stessi luoghi dove divertirsi perché si sentono piccoli cittadini ruvesi.

Abbiamo ottenuto due interviste: quella del sindaco (Pasquale Chieco) che ha detto che tutti i bambini già prima di avere la cittadinanza civica si sentivano parte del paese. Secondo lui noi da ottimi compaesani dobbiamo saper “condividere, ascoltarli, incontrarli e metterci in relazione con loro senza fare differenze”.

Mentre la seconda dichiarazione l’abbiamo ricevuta da una nostra amica M.B. che ha specificato che per lei “è molto importante avere la cittadinanza italiana in quanto si sentiva già una cittadina ruvese anche se i genitori hanno origini rumene”.

La cerimonia si è conclusa con la consegna dei certificati per la cittadinanza civica il tutto accompagnato da canti e video in cui i bambini, protagonisti della serata, hanno fatto il loro debutto mostrando che tutti amano la pizza o tantomeno giocare in un parco anche se sono di origini diverse e per rimanere entusiasti dell’evento bastava vedere gli slogan scritti sui cartelloni “in una società multietnica nessuno è diverso”.

Questo gesto simbolico per i bambini può significare ben poco, in quanto non ha un valore legale. Ma è pur sempre un segnale di cambiamento e di superamento di forme di discriminazioni che ancora persistono tra noi.

Eufemia Daraio

 

 

 

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