Cara Diana,
ti scrivo questa lettera perché stavo pensando a tutti i bambini che da un giorno all’altro si sono ritrovati in un altro Paese, in questo caso l’Italia, e in un’altra casa poiché la loro è stata bombardata dalla guerra.
Scrivo a te e non ad un altro bambino qualsiasi perché qualche giorno fa ho avuto la possibilità di sentirti suonare il pianoforte in un programma TV, dove sei stata definita una bambina prodigio.
Devo dire che sono rimasta molto stupita perché anche io lo suono, da tre anni, ma tu, a soli 10 anni, sai fare dei brani che non avrei mai pensato che una bambina di 10 anni sarebbe stata in grado di suonare.
Spero tu continuerai qui in Italia a suonare e a ballare con tutta la tua famiglia anche se la tua maestra di pianoforte è scappata da Kharkiv, proprio come voi.
Avevo gli occhi lucidi nel sentire le parole dei tuoi genitori: “Inizialmente ai bambini dicevano che le bombe fossero fuochi d’artificio” oppure “Abbiamo dovuto portare pochissime cose anche se il viaggio è durato 6 giorni.” Mi ha colpito il fatto che i tuoi parenti non credevano ai bombardamenti ma pensavano fossero notizie fake.
Grazie per l’attenzione che forse dedicherai a questa lettera, ci sentiamo presto.
Marta Rutigliani
Devo dire che sono rimasta molto stupita perché anche io lo suono, da tre anni, ma tu, a soli 10 anni, sai fare dei brani che non avrei mai pensato che una bambina di 10 anni sarebbe stata in grado di suonare.
Spero tu continuerai qui in Italia a suonare e a ballare con tutta la tua famiglia anche se la tua maestra di pianoforte è scappata da Kharkiv, proprio come voi.
Avevo gli occhi lucidi nel sentire le parole dei tuoi genitori :” Inizialmente ai bambini dicevano che le bombe fossero fuochi d’artificio” oppure “ Abbiamo dovuto portare pochissime cose anche se il viaggio è durato 6 giorni.”
Mi ha colpito il fatto che i tuoi parenti non credevano ai bombardamenti ma pensavano fossero notizie fake.
Grazie per l’attenzione che forse dedicherai a questa lettera, ci sentiamo presto.
Marta Rutigliani